martedì 28 febbraio 2012

Lo zenzero?!?...nel risotto!

Da quando mio cugino ha iniziato a sponsorizzare i miei biscotti allo zenzero, che in realtà non sono mai esistiti se non nella sua testa :), mi sono detta che non avrei certo potuto deludere le sue aspettative così ho deciso di far comprare alla mia mamma un po' di zenzero al mercato per fare questi fatidici biscotti allo zenzero (che per altro non ho ancora avuto il tempo di fare!).
E così, visto che la mia mamma non sapeva neppure cosa fosse lo zenzero è arrivata con un quintale di radice di zenzero chiedendomi: "ti basta?!?" e la mia risposta: "direi di si mamma, per le prossime due o tre vite!!!" 
E comunque meno male che c'è la mia mamma che mi vizia un sacco facendomi spesso la spesa al mercato, già che compra per lei prende anche qualcosina per me e chiederle di comprare cose di cui mai ha sentito pronunciare il nome, a volte ha i suoi inconvenienti :)!
E così eccomi con una mega radice di zenzero in cucina, i biscotti ancora in fase di elaborazione nella mia testolina e questo beato zenzero li che mi guarda...come utilizzarlo?!? Perché non usarlo per insaporire un risottino?! E così...


Risotto con zenzero zucchini speck e ricotta salata affumicata
Per 2 persone:
160 gr di riso carnaroli
4 zucchini
1 fetta di speck tagliato spesso
1 fetta di radice di zenzero
1/2 bicchiere di Gewurztraminer
Ricotta salata affumicata
Olio evo
Per il brodo:
1/2 cipolla
1 fetta di radice di zenzero
3 foglie di alloro
Sale grosso q.b.
Pepe 


Innanzitutto preparate il brodo mettendo tutti gli ingredienti in una pentola con 1 litro e mezzo d'acqua e fatelo cuocere per almeno mezz'ora a fuoco basso di modo che si insaporisca per bene.
Fate bollire gli zucchini a parte e quando sono pronti frullateli tenendo da parte l'acqua di cottura che servirà in caso il brodo sia troppo salato.
Per il risotto: in una casseruola mettete un po' d'olio evo, lo zenzero e lo speck tagliato a listarelle, quando è rosolato mettete il riso e tostatelo, sfumatelo con il vino bianco, fatelo evaporare e aggiungete il brodo. Aggiungete brodo mano a mano che si asciuga. Quasi a fine cottura aggiungete la purea di zucchini e la ricotta salata affumicata a pezzi (non si scioglierà, ma è proprio il buono!). 
Impiattate, mettete una spolverata di ricotta salata e un filo d'olio evo.

Primo esperimento, ma da ripetere sicuramente...era davvero saporitissimo! E facendo la mantecati da con la purea di zucchini è anche un pochino più light :)!

sabato 25 febbraio 2012

Voulez vous pâté avec moi?!?!

“Ragazzi, voglio provare a fare il paté con le acciughe!” 

“Ma cos’è, di nuovo per quelle gare di cucina su internet?!” 
“Eh si!” 
“Ma poi queste cose le assaggia qualcuno?” 
“Mmmm...no! Valutano le ricette in base all’idea e alle foto.” 
“Ah! Ma non ha senso...E’ come fare un concorso di bellezza per telefono!!!” 


...ecco, questo è quello che mi sono sentita dire da due miei colleghi quando tutta entusiasta gli ho detto che avrei partecipato al contest più spassoso della blogsfera... Ma si può?! Certi uomini non capiscono proprio nulla :D! 
Fino a poco tempo fa non sapevo neppure cosa fosse un paté, o meglio, ne avevo assaggiato qualcuno, ma non mi ero mai preoccupata di sapere come si facesse. So solo che li ho sempre trovati un po’ “burrosi”...e ci credo, che rimbambita, forse perché c’è proprio il burro dentro...pensa te che scoperta!!! 

E così, quando ho visto che il tema dell’MT Challenge di Febbraio era proprio lui, il paté, non ho saputo tirarmi indietro, e unito alla voglia d sperimentare nuove ricette con le acciughe per la Cri, ho subito pensato: “perché non prendere due piccioni con una fava e fare un paté alle acciughe?!”. 
L’idea è stata fin da subito di farlo come poi alla fine ho fatto, anche se quando dicevo come avrei voluto farlo in parecchi hanno storto il naso, ma io, cocciuta e capricornuta come sono, figurati un po’ se do retta ai consigli...giammai! E così ho fatto di testa mia, ma devo dire che questa volta ho avuto ragione io, perché è venuto una meraviglia!!! 
Indubbiamente la bontà delle acciughe, acquistate sapientemente dalla mia mamma dal suo pesciaio di fiducia, ha fatto il 90%, ma il 10% che rimane...è tutto merito mio...tiè! 
Lo ho anche portato in Studio e nonostante la ritrosia iniziale di alcuni, se lo sono spazzolato tutto con mia immensa gioia e soddisfazione!!! Quindi diciamo che c’è chi può confermare la mia tesi :)! 



Ora che lo ho osannato per bene, vi dico com’è questo squisitisssssimo paté: 

è un paté alle acciughe con uvetta, pinoli e finocchietto, legato con burro acidificato al prezzemolo! Ma quanto fa figo questo nome?!?! Che poi è davvero più dirlo che farlo perché ci sono cose davvero molto più laboriose e lunghe da fare. 



E ora passiamo alla ricetta, nella quale però temo che il “q.b” sarà spesso presente e questo lo so, è un limite, perché quando cucino non so mai cosa faccio o farò il secondo successivo, che ingrediente aggiungerò, perché magari mi giro lo vedo, immagino il sapore, mi faccio un rapidissimo “trip” per capire se potrebbe stare bene nella ricetta che sto preparando e decido se metterlo o no...la quantità?!?! Eh ma chiedete troppo però :)!!! Quindi abbiate pazienza se non darò le dosi precise, comunque, bando alle ciance... 



Paté alle acciughe con uvetta, pinoli e finocchietto, legato con burro acidificato al prezzemolo 

150 gr di acciughe freschissime 
2 acciughe vere sotto sale 
1/2 cipolla bianca 
1 cucchiaio raso di uvetta 
1 cucchiaio raso di pinoli 
2 pizzichi di finocchietto 
vino bianco q.b. 
Per il burro acidificato: 
burro q.b. (più o meno 60-70 gr) 
prezzemolo q.b. 
succo di limone q.b. 




Innanzitutto pulite le acciughe fresche, ammesso che non abbiate un pescivendolo di fiducia tanto bravo da pulirvele lui una ad una! Io mi sono limitata a tagliare la coda :)! 

Tritate finemente mezza cipolla bianca, pulite le acciughe sotto sale e mettete in ammollo in acqua tiepida l’uvetta. 
In una padella mette un po’ d’olio evo (ligure se possibile!), la cipolla e le acciughe salate. Fate appassire la cipolla e sciogliere le acciughe, aggiungete l’uvetta e i pinoli, alzate la fiamma e con un mestolo girate il tutto di modo che non si attacchi (in questo modo i pinoli si tosteranno un pochino), quindi aggiungete un pochino d’acqua calda (ma poca poca!) e abbassate la fiamma, quando l’acqua è evaporata, sfumate con del vino bianco (io ho usato del Muller Turgau) e alzate la fiamma di modo che evapori. 
Aggiungete le acciughe fresche e fatele insaporire per bene quindi aggiungete un po’ d’acqua e coprite con un coperchio. Dopo due minuti aggiungete i semi di finocchietto. Lasciate cuocere ancora 5 minuti, quindi scoperchiate e fate asciugare l’acqua in eccesso. 
Assaggiate se va bene di sale, io ad esempio non ne ho aggiunto perché le acciughe sotto sale erano già molto salate per l’appunto! 
Spegnete, mettete il tutto in un recipiente e fate raffreddare. 
Mentre le acciughe si raffreddano preparate il burro acidificato al prezzemolo frullando il burro a temperatura ambiente con un pochino di succo di limone e il prezzemolo (ce ne vuole un bel po’ perché il burro deve diventare verde brillante (deve assumere il colore dell’avocado per intenderci!) e un pizzico di sale. Se avete il Bimbi viene perfetto perché trita tutto benissimo, io non lo ho, ma non è venuto per niente male! 
Ed ora assemblate il tutto: frullate le acciughe e aggiungete poco a poco il burro finché non diventa un composto cremoso, ma non troppo burroso. 
Mettete in uno stampino (io ho usato un anello di acciaio quadrato perché non avevo stampini con forme carine) e riponete in freezer per almeno un’ora, quindi mettetelo in frigo e tiratelo fuori almeno un’ora prima di mangiarlo. 


Ma non è finita qui, perché quando si prepara una ricetta per la Ale e la Dani le cose bisogna farle per bene! Cosa vuoi, servire un paté senza un qualcosina su cui spalmarlo?!? Sarebbe a folli :D! E così ho pensato di fare dei crackers con la farina di ceci perché acciughe e ceci (e quindi la farinata!) mi sanno così tanto di Genova che questo abbinamento mi è venuto naturale. 

E così, per la prima volta, mi sono cimentata nella preparazione di questi crackerini, ovviamente “sglutinati”, carini e proprio gustosi perché lasciano in bocca il gusto della farinata! 

Crackerini con farina di ceci 

50 gr di farina di ceci 

50 gr di farinadi riso integrale 
50 gr di fecola di patate 
2 cucchiai d’olio evo (ligure) 
1 pizzico di sale 
1/2 cucchiaino di bicarbonato 
3/4 di cucchiaino di cremor tartaro 
1/2 tazzina da caffè di acqua calda 
sale blu di Persia e olio evo 



In un recipiente versate le farine e la fecola, setacciate tutto insieme. Aggiungete l’olio, il sale e l’acqua (aggiungetela poco per volta). Rovesciate il composto nulla spianatoia e lavoratelo 1 minuto, aggiungete il bicarbonato e il cremor tartaro e impastate fino ad ottenere un composto liscio e omogeneo. Mettete in un recipiente pulito, coprite con un canovaccio e riponete in un luogo caldo (io lo ho messo in forno acceso al minimissimo) e lasciate lievitare per 1 ora. 

Accendete il forno a 200°C. 

Foderate una teglia con carta forno. Prendete l’impasto e stendetelo dello spessore di 3 mm e con una rotella per tagliate la pasta ricavate i vostri crackerini e disponeteli sulla carta forno. Bucherellateli e spennellateli con un pochino d’olio evo. 
Infornateli in forno (statico) a temperatura per 4 minuti, aggiungete un po’ di sale (io ho usato il sale blu di Persia, ma va bene qualsiasi sale) sulla superficie dei crackers (meglio se macinato con il mulinello). Infornate nuovamente per 4-5 minuti. 
Togliete dal forno e metteteli a raffreddare su una gratella.

Con questa ricetta partecipo all'MT Challenge di Ale e Dani sul paté.


giovedì 23 febbraio 2012

L'AMORE

Sono appena arrivata a casa...ne vengo da un piacevolissimo aperitivo con un'amica! Il pretesto dell'incontro era quello di organizzare l'addio al nubilato della mia migliore amica, ma in realtà, se non ricordo male...ne abbiamo parlato solo cinque minuti :) e poi ci siamo messe a chiacchierare del più comune e banale discorso da donne (no, non di borse, scarpe e smalti...cosa avete capito?!?!)...di uomini! E di tutte quelle che solo loro riescono a combinarti, nel bene e nel male sia chiaro!!! Lei a parlarmi dei sui M1, M2 e M3 (dove non sta per "maschio", ma per M... e ovviamente non svelo il nome per ovvie ragioni di privacy, che poi tanto ovvie non sono visto che non conoscete né lei, ne i lui...ma sapete, è un'avviatissima, e non vorrei incappare in qualche problemino giudiziario!!!) e io della mia ultima storia simil-storia che ho vissuto...Una storia d'amore coi fiocchi, iniziata col botto, con promesse di amore eterno fin dal primo giorno, ma che dico, fin dalle prime ore...Un "ti amo" detto dopo due settimane, che se non fosse per un po' di buon senso, forse, si sarebbe pronunciato anche prima...ma non così per dire, ma perché il sentimento c'era...Figuratevi che avevo già detto a tutti, amici e parenti che si, lui era quello giusto quello che aspettavo da tempo...il ragazzo perfetto, quello dei sogni, che ti conquista pian piano e che ti fa sentire speciale...E poi Badabam!!! Che botta! Nel giro di un mese si è dimostrato tutt'altra persona, ogni castello si è sgretolato  con una velocità folle, incontrollabile...la paura di aver sbagliato tutto per l'ennesima volta, di aver preso una di quelle cantonate clamorose, il terrore di non essere neppure più in grado di capire le persone, di non saperle giudicare, la sensazione di essere "sbagliata", inadeguata...cosa ho sbagliato?! Come mai è andata così?! Finita così male e in così poco tempo quando i presupposti erano migliori di qualsiasi fiaba di Walt Disnay...ma il finale no, quello proprio no, con le fiabe non c'entra proprio nulla...delusione, si delusione per aver investito in qualcosa che se poi ti guardi indietro ti rendi conto che ti ha lasciato poco e niente...neppure quando ero una ragazzina ho avuto una storia così breve, così...così non lo so, non la so descrivere neppure io...A volte il bisogno di amare e di essere amati ci fa confondere un po' le idee. L'immagine dell'amore e della persona che in quel momento ci è affianco, seppur sbagliata, si sovrappongono e non c'è verso di usare la testa, la razionalità, loro vanno di paripasso e ti illudi di aver trovato l'amore che tanto aspettavi, ma purtroppo non è così. 
Amare è la cosa più bella al mondo, tutto gira intorno all'amore e qualcuno di più illustre di me lo ha già detto parecchi anni fa, ma Amare l'amore è la cosa più pericolosa al mondo. 
L'amore c'è, non so ancora dove, ma c'è, lo so e so anche che arriverà...come ogni cosa grande e importate ha bisogno dei suoi tempi, devo solo non avere fretta e un dolce sorriso da sfoggiare quando il mio Amore arriverà...

E dopo questa "dissertazione" sull'amore...Una ricettina da single che si coccola un po' :)!

Orata al cartoccio con porri, uvetta, pinoli e finocchietto con zucchine saltate
1 filetto di orata
1 porro
1 cucchiaino di uvetta
1 cucchiaino di pinoli
1 pizzichino di finocchietto
vino bianco
olio evo
fiocchi di sale di Cipro
4 zucchine piccole



Accendete il forno a 180°C.
Lavate il porro e tagliatelo a rondelline sottili. In una padella mettete un filo d'olio evo e aggiungete i porri, salate e fate cuocere a fuoco medio 2-3 minuti, sfumate con poco vino bianco, alzate la fiamma e fate evaporare, quindi spegnete il fuoco (anche se sono un po' crudi non è un problema perché cuoceranno in forno con il pesce!) e aggiungete l'uvetta fatta rinvenire in acqua tiepida, i pinoli e il finocchietto.
Ritagliate un rettangolo di carta di alluminio e uno della stessa grandezza di carta forno. Disponete sotto quello di alluminio sopra quello di acta forno. Su quest'ultimo adagiate il filetto di orata (o qualsiasi pesce troviate!) con la pelle a contatto con la carta, ungete leggermente il filetto e salate un pochino. Disponete sopra i porri con gli altri ingredienti. Chiudete il cartoccio e infornate per 15 minuti.
Lavate le zucchine, tagliatele in quattro e poi a tocchetti. Mettete un po' d'olio in una padella e quando è caldo buttate le zucchine. Fatele cuocere a fuoco vivo per 5 minuti e poi abbassate il fuoco e fatele cuocere finché il pesce non sarà pronto (non mettete mai il coperchio se no diventano mollicce!).
Impiattate disponendo il cartoccio aperto. Mettete un filo d'olio evo e qualche fiocco di sale di Cipro. A fianco mettete le zucchine e qualche pezzettino di scorzetta di limone per completare.

martedì 21 febbraio 2012

Il mio primo uovo poché...

Va bene...ho mentito!!! Quello nella foto non è il mio primo uovo poché...è il secondo...il primo è finito dritto dritto nella rumenta (spazzatura in genovese!!!)! Che poi io odio buttare via il cibo, ma proprio era impresentabile! 
Penso sia una delle cose più complicate in cucina, altro che creme, cremine, cremette, torte, biscotti e quant'altro...sono le cose "teoricamente" più semplici e comuni ad essere le più difficili da fare...come cuocere alla perfezione un filetto di manzo, o un pesce: né troppo cotto, né troppo crudo...E le uova rientrano nella categoria delle cose più complicate da cucinare e stasera ne ho avuto la prova :)!

Uovo poché su cavolfiore alle acciughe con sale viola dell'India
1 uovo
1/2 cavolfiore piccolo
2 acciughe vere sotto sale 
2 cucchiai di latte
olio evo
sale viola dell'India
aceto



Per il cavolfiore: fate bollire bene il cavolfiore di modo che si spappoli una volta messo in padella. In una padella mettete un po' d'olio evo e le acciughe salate pulite e diliscate e fatele sciogliere a fuoco basso, quindi aggiungete il cavolfiore che schiaccerete con una forchetta. Fate cuocere per una decina minuti facendo insaporire tutto aggiungendo due cucchiai di latte.
Per l'uovo: portate a bollore dell'acqua, abbassate la fiamma e aggiungete un cucchiaino di aceto. Con un cucchiaio formate un vortice e rovesciatevi l'uovo che avrete precedentemente aperto in un piattino. Continuate a girare delicatamente di modo che il bianco avvolga il rosso. Fate cuocere per 3 minuti complessivamente. Toglietelo dall'acqua e mettetelo in un piattino.
Impiattate disponendo sul fondo il cavolfiore alle acciughe e sopra l'uovo poché e qualche granello di sale viola dell'India che ha un particolarissimo sapore che a me ricorda quello dell'uovo fritto, quindi ci sta davvero bene!!!

Con questa ricetta partecipo alla raccolta di Cristina di Poveri ma belli e buoni sulle acciughe!


domenica 19 febbraio 2012

Cestini di formaggio Selva con carciofi e noci

L'idea l'ho copiata a Titta che per la cenetta di inaugurazione della sua casetta nuova ci ha preparato come antipasto un'insalatina sfiziosa servita nei cestini di grana! Davvero un modo sfizioso e sempre d'effetto per presentare un'antipasto leggero e ottimo per iniziare ogni tipo di pasto!
Io ho sostituito l'inasta con i carciofi e aggiunto qualche noce spezzettata, ma qui è l'idea quella che conta!

Cestini di formaggio Selva con carciofi e noci
Per 2 persone:
1 carciofo
1 limone non trattato
2-3 noci
Selva grattugiato (o parmigiano)
olio evo


Pulite i carciofo e mettetelo a bagno in acqua acidulata con un po' di limone. Asciugatelo e tagliatelo a listarelle. Conditelo con sale, olio evo e un po' di scorza di limone e tenetelo da parte.
Preparate i cestini di Selva come spiegato qui e fateli raffreddare.
Tagliate al coltello i gherigli di noce e aggiungeteli ai carciofi.
Mettete i carciofi nei cestini e decorate con qualche gheriglio di noce.

giovedì 16 febbraio 2012

Perché anche le cose semplici possono essere davvero buone...

Ecco una vera NON ricetta...si, perché questa è la classica cenetta che si può preparare velocemente senza bisogno di ingredienti particolari, ma che fa sempre piacere, soprattutto in una serata invernale dopo una lunga giornata di lavoro! Tanta verdura, po' di pollo e un po' di fantasia,soprattutto per la presentazione ed ecco un piatto carino, colorato e semplicemente buono!!!

Bocconcini di pollo con polenta, spinaci e purea di zucca
150 gr di pollo a dadi grossi
polenta bramata
200 gr di spinaci freschi
1 cucchiaio di uvetta
200 gr di zucca
1 spicchio di aglio rosa
olio evo
burro
sale nero



Per la purea di zucca: Innanzitutto mettete la zucca tagliata a fette (con la buccia) in forno a 180°C per una ventina di minuti di modo che si ammorbidisca. Quindi toglietela dal forno, togliete la buccia e frullatela con un pochino d'olio e un pochino di sale.
Per gli spinaci: pulite gli spinaci eliminando il gambo e lavateli più volte. In una padella mettete un po' d'olio e uno spicchio d'aglio tagliato in due e fatelo insaporire. Aggiungete l'uvetta e dopo poco gli spinaci, coprite con un coperchio e fate cuocere a fuoco basso per una decina di minuti girandoli di tanto in tanto. Quando saranno morbidi, togliete il coperchio di modo da far evaporare l'acqua in eccesso.
Per il pollo: passate i bocconcini di pollo direttamente nella polenta. Mettete un po' d'olio evo e una nocciola di burro in una padella. Quando saranno caldi, aggiungete i bocconcini di pollo e lasciateli cuocere finché non avranno formato una crosticina, girateli, salateli, abbassate la fiamma e terminate la cottura.
Impiattate mettendo un po' di purea di zucca con sopra qualche cristallo di sale nero, gli spinaci e i bocconcini di pollo croccante.

martedì 14 febbraio 2012

In principio furono i tortellini in brodo...

Ecco si, solo in principio...Perché in realtà dopo quattro tortellini ho abbandonato l'idea! Perché?!?! Ma voi non avete idea di che caos sia fare tutti quei passaggi con la pasta fresca senza glutine...grrrr...un delirio!!!
Io ci ho provato, sono venuti anche carni, davvero, ma dopo pochi ho desistito...sarei diventata matta!!!
Nel bel mezzo di un momento di isterismo latente (si, latente, perché se quando fai quelle cose scleri del tutto rischi di buttare via tutto e non è una bella cosa!) è arrivato il mio aiutante (mio papà che ogni volta che si tratta di pasta fresca viene ingaggiato senza pensarci due volte...poi lui accetta sempre di buon grado, quindi me ne sto!!!) che, memore dei tortellini che faceva con la sua mamma, mi ha detto "Lascia che provi io!"...Con la delicatezza di un elefante ha preso questo mini discettino di pasta tutto fragilino con il suo bel ripieno dentro e...gli si è sgretolato in mano!!! Ah ah ah!!! Peccato che non ho la foto del suo "tortellino" (bé si, lo metto tra virgolette perché di tortellino aveva solo l'intento!) perché per nascondere le prove se lo è mangiato!
Comunque, appurato che fare tortellini era un sogno e avrebbe comportato pranzare verso le 4 del pomeriggio, abbiamo ripiegato sui dei Fantastici "cappelli di prete"! Non vi dico quante disquisizioni per dare un nome a quelli che io avrei molto tranquillamente chiamato "Cosi in brodo" perché di "così" non ben definiti si tratta, ma questo nome direi che ci può stare...o quantomeno fa un po' più food blogger di "Cosi in brodo"!!!

E ora la ricetta che di per se è molto semplice:

Cappelletti di prete in brodo con cannella e parmigiano
per 350 gr circa di cappelletti
per la pasta:
90 gr di fecola di patate
90 gr di amido di mais
120 gr di farina di riso
3 uova
Per il ripieno:
1 fetta spessa 1 cm di salame cotto piemontese
Condimento:
brodo di carne
cannella 
parmigiano


Per la pasta: fate una fontana con le farine setacciate, aprite le uova al centro e iniziate a sbatterle con una forchetta incorporando farina pian piano. Quando sarà quasi tutta assorbita iniziate a lavorarla con un tarocco ed infine impastate qualche minuto con le mani per rendere i composto liscio e omogeneo. Mettete in un sacchettino per alimenti e fate riposare per una mezz'oretta a temperatura ambiente.
Mentre la pasta riposa frullate semplicemente il salame cotto che userete come ripieno senza aggiunta di altro perché è già molto saporito di suo. Mettete il ripieno in un sac-à-poche così sarà più semplice distribuirlo nei cappelletti.
Infarinate con farina di riso il piano di lavoro e stendete la pasta non eccessivamente sottile se no vi si sgretola. Con un coppapasta ricavatene dei cerchietti di 2-2.5 cm di diametro (dipende dalla vostra pazienza!!!), su uno mettete il ripieno, copritelo con un altro dischetto, fate aderire bene i bordi e sigillateli bene (ma delicatamente, mi raccomando!) con i rebbi di una forchetta. E continuate così fino ad esaurimento di pasta e ripieno.

Portate a bollore il brodo di carne e versatevi i cappelletti (50 gr a testa). Fate cuocere qualche minuto. Quando sono pronti serviteli con una spolverata di cannella e parmigiano (nella foto non si vedono perché date le quantità che ne metto avrebbero completamente offuscato i miei cappelletti fatti con tanta fatica!!!).


domenica 12 febbraio 2012

Biscottini cocco e limone...con il tocco in più!

Buoni buoni buonissimi!!! Promossi da tutti! Frolla perfetta! Sono proprio soddisfatta! Mi sto facendo un po' troppi complimenti ultimamente...si, sto ufficialmente esagerando!!! Mi darò una regolata, promesso :)!

Ma diciamocela tutta, il merito è anche (o meglio...soprattutto!) dei limoni super mega buoni di Titta! Quelli si che non sono trattati, hanno un profumo inebriante e un succo dolcissimo e hanno dato a questi biscottini un il tocco in più!

Biscottini cocco e limone
325 gr di farina di riso
100 gr di farina di mais bianco
100 gr di mandorle con la buccia
75 gr di cocco grattugiato
250 gr di burro
150 gr di zucchero semolato
50 gr di zucchero di canna
1uovo + 1 tuorlo
2 limoni non trattati


Montate burro e zucchero, aggiungete l'uovo e il tuorlo, il succo di mezzo limone e la scorza grattugiata di 2 limoni. Aggiungete quindi le farine, il cocco e le mandorle frullate. Impastate il tutto fino ad ottenere un composto liscio e omogeneo, formate una palla, dividetela in 4 e avvolgetela nella pellicola trasparente. Fate riposare in frigo almeno un'oretta.
Stendete la pasta dello spessore di mezzo centimetro e tagliate i biscotti della forma che più vi piace. Infornate in forno già caldo (statico) a 160°C per 12 minuti (controllate la cottura perché ogni forno è diverso. Devono rimanere abbastanza pallidi in superficie!).

Il tocco in più: decorateli con una glassa al limone ottenuta montando l'albume con lo zucchero a velo vanigliato e il succo di limone. La consistenza la vedete a occhio. Deve risultare bella lucida, densa e collosa. Comunque in linea di massima: 1 albume, 125-150 gr di zucchero a velo vanigliato e il succo di mezzo limone.


giovedì 9 febbraio 2012

In pieno fermento creativo: tortelli con salame cotto e salvia

Sono in pieno fermento creativo culinario...Sarà perché ho rivisto un po' le priorità della mia vita, sarà che forse ho finalmente capito cosa voglio fare da grande (anche se quando lo ho detto alla mia migliore amica, mi ha risposto: "E per quanto pensi duri questa convinzione?!"...sigh!), sarà che non so per quale motivo sono serena, dico che non lo so perché "soffrire per amore" di solito non rende sereni, bé si, va bene, non mi sto certo straziando, però un pochino male sto...Comunque, poco importa, perché vedendo cosa sto inventando in questo momento, vi dirò, a me questo stato d'animo, da qualsiasi cosa derivi, non dispiace affatto!!!

E' già la seconda volta nella mia vita che mi sento dire che devo imparare ad essere felice di quello che ho senza cercare questa fatidica felicità altrove, dove non lo so neppure io e il problema è che non so neppure sotto forma di cosa io la stia cercando...se nell'amore, nella realizzazione professionale, se nelle amicizie...se in me stessa...ecco si, forse in me stessa...dovrei imparare ad apprezzare più me stessa piuttosto che quello che ho, dovrei incominciare ad avere fiducia in me, in quello che sono, ma cavoli sono capricorno ascendente capricorno questo gioca tutto a mio sfavore...va bene, ok, lo so, non è una scusante...proprio per niente! Pretendo sempre di più da me: ho ottenuto 10, ma visto che esiste 10 e lode, allora 10 è poco...e se ottengo 10 e lode? bé...forse avrei potuto fare un po' meglio per meritarmi ancora di più questo dannato 10 e lode...Ecco...sono così...una grandissima testa di rapa, eternamente insoddisfatta, con autostima pari a zero...una completa rincretinita penseranno tutte le persone che mi conoscono un pochino! Forse dovrei semplicemente prendere atto che sono una persona un po' più contorta della media e che se le persone mi stimano non è perché "loro si che sono tutte rincretinite", ma perché forse non sono esattamente la persona che sono convinta di essere :)!

E dopo questa divagazione più da Smemo di quando ero ragazzina che da blog di cucina, passiamo alla ricetta...

Tortelli di farina di fagioli ripieni di salame cotto con burro alla salvia
Per 2 persone
Per i tortelli:
80 gr di farina di riso
60 gr di farina di fagioli
60 gr di amido di mais (maizena)
2 uova
acqua
100 gr di salame cotto

Per il condimento:
4 noci di burro
2 cucchiaini di salvia tritata
ricotta salata
4 pomodorini piccadilly confit



Per la pasta: setacciate le farine, formate una fontana e al centro aprite le uova. Iniziate a sbatterle con una forchetta incorporando pian piano la farina. Continuate impastando a mano (se vedete che la pasta è soda non aggiungete tutta la farina!). Formate una palla e mettetela in un sacchettino di plastica per alimenti e fatela riposare una ventina di minuti.
Intanto preparate il ripieno frullando il salame cotto.
Stendete la pasta e con un coppapasta ricavate dei dischi. Su uno mettete un cucchiaino di ripieno, quindi coprite con il secondo e sigillate bene il bordo, prima con le mani e poi con i rebbi di una forchetta per creare anche un pochino di decorazione.
Mettete a bollire abbondante acqua salata con un filo d'olio. 
Lavate le foglie di salvia, asciugatele e tritatele fini fini.
Buttate i tortelli.
Mettete il burro a sciogliere in una padella a fuoco basso, quindi aggiungete la salvia tritata.
Scolate i tortelli e ripassateli in padella con due cucchiai di acqua di cottura.
Impiattate i tortelli, grattugiatevi un pochino di ricotta salata e decorate con due pomodorini confit (pomodori fatti appassire in forno interi con zucchero sale e un filo d'olio evo) che ripuliranno la bocca dal retrogusto leggermente grasso che lascia il salame cotto.


Sono super mega buoniiiiiiiii!!!!!!!!! E si vede...non mi decidevo a fermarmi per fare la foto del ripieno :)!!!

martedì 7 febbraio 2012

Tartare di vitello su crema di peperoni e ricotta salata affumicata

Questa si che è una vera figata!!!
So che bisognerebbe non elogiarsi troppo, ma davvero, questa tartare è uno spettacolo!!! Sono proprio soddisfatta!!! Scusatemi...lo so, sono matta, ma temo che la cura non ci sia :)!!!

Domenica al Cibio ho comprato la ricotta salata affumicata sarda (ha più aggettivi questa ricotta di non so cosa, comunque...) ed è qualcosa di meraviglioso! Subito i miei neuroncini ibernati hanno iniziato a mettersi in moto cercando di trovare qualche possibile abbinamento per questa prelibatezza e subito ho pensatoai peperoni come dolce contrasto e alla carne cruda con le mandorle a lamelle come la faccio sempre io...e così ecco cosa è venuto fuori...

Tartare di vitello su crema di peperoni e ricotta salata affumicata
per 4 persone:
400 gr di carne macinata scelta di vitello
mandorle a lamelle
2 peperoni gialli
ricotta salata affumicata sarda
4 cucchiai di panna fresca
4 cucchiai di latte


Per la crema di peperoni: lavate i peperoni e metteteli in forno a 180°C per una ventina di minuti o finché non saranno morbidi e un po' bruciacchiati in superficie. Toglieteli dal forno e metteteli in un sacchetto di carta e fateli raffreddare, quindi spellateli e frullateli con un filo d'olio evo e un pizzico di sale.

Per la tartare: condite la carne con sale e olio evo e tenetela da parte. Tostate le mandorle a lamelle in una padella antiaderente. Con l'aiuto di un cerchio di aluminio (sopra ad un foglio di carta forno) componete la tartare disponendo sul fondo un pochino di mandorle a lamelle, la carne ed infine altre mandorle a lamelle.

Per la crema di ricotta: mettete a scaldare in un pentolino la panna e il latte. Quando sono caldi unite la ricotta grattugiata e fatela sciogliere. Se necessario frullatela per renderla più omogenea.

Componete il piatto disponendo al centro un po' di crema di peperoni, sopra la tartare e nappatene metà con la crema di ricotta. Completate con un filo d'olio evo e una macinata di pepe.

domenica 5 febbraio 2012

Oh my Love!!!

E visto che si avvicina San Valentino... la forma a cuore di questi biscottini era d'obbligo :)!

Cuoricini di grano saraceno e nocciole
per circa 1 kg di biscotti:
200 gr di farina di riso
150 gr di farina di grano saraceno
150 gr di farina di grano saraceno bianca
100 gr di nocciole tostate
150 gr di zucchero semolato finissimo
50 gr di zucchero di canna
280 gr di burro
1 uovo e un tuorlo


Per prima cosa riducete in polvere le nocciole tostate. 
Lavorate il burro ammorbidito e lo zucchero (sia semolato che di canna) a crema nel robot da cucina (o con le fruste) e aggiungete l'uovo e il tuorlo. Azionate il robot fino ad ottenere una crema. Aggiungete le nocciole e le farine e amalgamate il tutto. Rovesciate sulla spianatoia e impastate a mano fino ad ottenere un impasto liscio e omogeneo. Formate due o quattro panetti, appiattiteli e rivestiteli con la pellicola trasparente. Riponeteli in frigo per almeno mezz'ora.
Stendete la pasta a mezzo cm di spessore. Con uno stampino a forma di cuore ritagliate i vostri biscottini e disponeteli su una teglia rivestita di carta forno. 
Infornate in forno già caldo a 160°C (statico) per 10-12 minuti.

Questa ricetta è una rivisitazione dei biscotti di grano saraceno della Ste di Cardamomo&co.