martedì 29 novembre 2011

TO BE OR NOT TO BE...

Una parete quasi tutta per me, per scrivere quanto fossero importanti tutte quelle persone, persone che mi hanno accolta come fossi una di loro fin dal primo istante, persone che hanno cambiato la mia vita, che mi hanno arricchito, che mi hanno insegnato a vivere una vita nuova, completamente diversa da quella che ho sempre vissuto, una vita che per certi aspetti mi spaventa, ma allo stesso tempo l'unica vita che mi permetterebbe di fare quello che davvero voglio, quello che mi fa sentire me stessa, mi fa essere me stessa...una parete per esprimere quello che provo quando entro nel loro "Regno", una parete che per tutto quello che ho dentro potrebbe diventare completamente nera, o rimanere irrimediabilmente bianca, perché si, è banale dirlo, ma quando hai il cuore così pieno di amore a volte è difficile esprimere quello che senti...amore per loro, per la dedizione in quello che fanno, amore per l'aria che respiro quando sono da loro, amore per il cibo, per la cucina, per le emozioni che riesce a darmi...dimentico tutto, mille domande affollano la mia mente: la razionalità che ha sempre dominato nella mia vita viene irrimediabilmente sopraffatta dal cuore, dalla passione che ho per questo mondo...sragiono e mi domando come mai io non possa seguire quella che ormai "temo" sia una vocazione...si, temo, perché è più facile continuare la normale routine, non mettersi in gioco, non rischiare, non doversi mettere contro tutto e tutti, contro le persone più importanti della tua vita...Se questo amore non ti appartiene, non riesci a spiegarlo, a insegnarlo...e questa è la cosa più difficile. Se solo potessi far provare loro l'1% di quello che sento quando cucino, sono certa che tutti i pregiudizi svanirebbero.

Avevo il batticuore mentre facevo gli ultimi passi sotto i portici prima di arrivare al Ristorante...sapevo sarebbe stato tutto perfetto, lo era stato un anno fa ed era normale che lo sarebbe stato anche adesso, ma questa volta è stato di più, qualcosa di inspiegabile, ero felice che le persone con cui ero amassero questo splendido posto e ne ero fiera e orgogliosa come fosse mio, ma sentivo dentro di me che quello in cui ero non era il mio posto...io avrei voluto essere altrove, dove si crea ciò che rende così felici ed estasiate le persone...il buon cibo ha la capacità di emozionarti come poche cose riescono a fare. Con fare goduto un mio amico ha detto "questa non è cucina, è arte"... E non si sbagliava...


lunedì 28 novembre 2011

Una rana sul pesto...


Il nome della ricetta è tutto un programma lo so, ma a volte un nome un po' matto ci sta bene!
In questo abbinamento, mare (la rana, che non è rana, ma è rana pescatrice!) terra (il pesto e la pancetta) sono proprio una coppiata vincente, o meglio, una tripletta vincente!!!
Una breve presentazione questo piatto la merita tutta: su un letto (o un laghetto?!) di riso tondo integrale fatto bollire e condito semplicemente con il pesto e un pochino d'olio se ne sta bel bella la rana pescatrice tagliata a cubetti (mmmh...ma se è tagliata a cubetti forse non sta tanto bene, ma va bé, doesn't matter!) avvolta nella pancetta che le da quel tocco di sapidità in più di cui la rana pescatrice ha bisogno!
Basta con i preamboli ed eccovi la ricetta:


Rana pescatrice avvolta nella pancetta su letto di riso tondo integrale al pesto

Per 4 persone:
160 gr di riso tondo integrale
2 fette di rana pescatrice spesse 1,5 cm (circa 300 gr)
100 gr di pancetta
1 barattolino di pesto (per le dosi v. Il pesto)




Innanzitutto fate bollire il riso in acqua leggermente salata, ci vorranno circa 40/45 minuti. Nel frattempo tagliate a cubetti la rana pescatrice e avvolgetela nella pancetta. Tenete da parte.
Quando il riso è pronto, scolatelo e tenetelo al caldo fino al momento di servire. Quindi conditelo con il pesto e un pochino d'olio. Scaldate una padella antiaderente e quando è ben calda, senza aggiunta di grassi, adagiatevi la rana pescatrice avvolta nella pancetta. Fate cuocere su entrambi i lati finché la pancetta non risulta croccante e il grasso un po' sciolto.
Impostiate disponendo il riso sul fondo con l'aiuto di un coppapasta e sopra la rana pescatrice con la pancetta, un filo d'olio a crudo e il piatto è pronto!

Il risotto con una sous-chef d'eccezione!

E qui si torna un po' indietro col tempo...l'aimé famoso venerdì dell'alluvione a Genova, visto che arrivare a casa mia a piedi sarebbe stato decisamente complicato, mi sono "rifugiata" a casa del mio Doctor dove c'erano anche il suo coinquilino e quella che di li a poco si sarebbe trasformata nella mia impeccabile sous-chef: sua sorella Nali!
Avremmo voluto fare le crêpes, ma non è ancora così facile trovare farine "alternative" al supermercato e così abbiamo ripiegato su un menù alternativo: risotto con tomini, zucchini e pinoli, saltimbocca alla romana e un dolcino con prugne fresche saltate in padella con cioccolato bianco e yogurt greco! Eh si, ci siamo trattati bene, ma caspita, bisognava pur tirarsi su di morale in qualche modo, no?!
Se non avessi avuto l'aiuto di Nali non sarei mai riuscita a fare tutto, considerando che a casa del Doctor le padelle non abbondano (ce n'era una! Dico solo che una volta mi sono trovata a fare le patate arrosto nella pentola per la pasta...sorvoliamo sul risultato! Ah ah ah!!! Ora però la sua mamma gliene ha data una in più così potrò sbizzarrirmi anche se lui mi odierà di più perché alla fine ci sarà una pentola in più da lavare :)!!!).
Torniamo a noi, senza Nali che ha preparato i saltimbocca e mi aiutava a lavare pentole e piatti anche senza che glielo chiedessi sarebbe stato parecchio complicato preparare tutto...aiuto decisamente impeccabile!!! E io non sono molto avvezza a far fare le cose ad altri mentre cucino, ma di lei mi sono subito fidata:)!
Come mai solo oggi questo post?! Bhé, perché oggi è il compleanno della mia "sous-chef d'eccezione" e ne approfitto per farle tantissimi auguri sperando di avere presto l'occasione di cucinare di nuovo insieme :)!

Risotto con tomini, zucchini e pinoli
Per 4 persone
320 gr di riso carnaroli
3 tomini
Latte intero
Pecorino sardo
4 zucchini
1 cucchiaio di pinoli


Mettete il riso in acqua bollente salata, a metà cottura scolatelo tenendo da parte l'acqua di cottura. Mentre il riso bolle, tagliate a rondelle gli zucchini e mettetelo in padella con un filo d'olio evo, sale e pepe. Fate cuocere subito a fuoco vivo, poi abbassate la fiamma finché non saranno morbidi. A parte tostate i pinoli in un padellino e aggiungeremo agli zucchini solo quando saranno pronti. 
Rimettete il riso nella pentola, aggiungete un bicchiere di latte e un mestolo d'acqua di cottura. Portate a cottura il riso aggiungendo latte e acqua di cottura in ugual misura. Quando mancano 2 minuti aggiungete i tomini tagliati a pezzetti (togliete la buccia che si scioglie con difficoltà e che userete per decorare il piatto come ha fatto il Doctor!) e una manciata di pecorino che insaporisce un po' visto che i tomini hanno un gusto delicato.

Impiattate il riso, mettete sopra un po' di zucchini con i pinoli e decorate con la buccia del tomino, che ovviamente potrete, o meglio dovrete :), mangiare!

venerdì 25 novembre 2011

Bavarese yogurt e castagne con caramello alla violetta e coulisse di mele

Per 3 bavaresi:
100 gr di panna
75 gr di yogurt greco
65 gr di purea di castagne (v. ricetta Cheese cake alle castagne)
2 cucchiaini di miele
1,5 fogli di colla di pesce

Per la coulisse di mele:
1 mela
1 cucchiaino di zucchero di canna
Cannella

Per il caramello alla violetta
60 gr di panna
30 gr di burro
120 gr di zucchero
1 cucchiaino di caramellino alla violetta



Per le bavaresi:
Mettete in ammollo la colla di pesce in acqua fredda. Montate con le fruste lo yogurt con il miele e la purea di castagne e, a parte, la panna che deve risultare semimontata (quindi non troppo soda). Fate sciogliere in un pentolino con 2 cucchiaini di acqua la colla di pesce. Quando è sciolta aggiungetela al composto di yogurt e castagne sempre mescolando con le fruste. Incorporate infine la panna semi montata mescolando dall’alo verso il basso. Versate negli stampini e fate riposare in frigo per 2 ore minimo. Per sformarle immergetele un attimo in acqua calda.

Per la coulisse di mele:
Sbucciate la mela e mettetela in un pentolino con un pochino d’acqua, lo zucchero e un po’ di cannella a seconda dei gusti! Fate cuocere a fuoco basso finché le mele non saranno morbide. Frullatele e tenetele da parte.

Per il caramello alla violetta:
In una casseruola mettete lo zucchero e le caramelline (io ho usato le Leone) sbriciolate. Quando lo zuccherò sarà liquido e biondo spostate la casseruola dal fuoco e incorporatevi il burro e la panna fresca che avrete nel frattempo fatto scaldare in un pentolino insieme. Rimettete la pentola sul fuoco per qualche minuto, mescolando bene, fino ad ottenere un composto cremoso. Fatelo raffreddare.

Impiattate disponendo la coulisse di mele, sopra la bavarese di yogurt e castagne e completate con il caramello alla violetta. Decorate con qualche caramellino alla violetta.

martedì 22 novembre 2011

Pandolcini bassi genovesi con fichi e noci

Ecco qui la prima ricettina per il meraviglioso contest di sua Altezza (o Maestà…caspita Ale, mi sono dimenticata!!! Uffi!!!) Stefania di Palermo (no, giuro, non sono matta, sono solo una strennina…mi hanno contagiata, è inutile!!!) (St)ré chic: la tavola delle feste secondo le (St)renne.
Da ingegere quale sono il mio cervellino a volte lavora in modo estremamente lineare e questa cosa a volte mi stupisce perché normalmente sono incredibilmente controrta, comunque, tornando a noi, appena il tema deciso dalle (St)renne è stato “La tavola delle feste” ho subito pensato al mio pan dolcino…E’ si perché quando ero “normale” (come dico sempre io!) mi piaceva così tanto il pandolce genovese basso, ecco si, quello ha sempre fatto Natale a casa mia, quando si mangiava quello a colazione, bhé, era Festa! Due anni fa ho passato il mio primo Natale senza il mio adorato pandolce, ma l’anno scorso mi sono data da fare e ho rivisitato in chiave gluten free la ricetta di un famosissimo pasticcere di Genova.  Questo tipo di panettone è molto diverso dai classici panettoni lievitati che tutti conoscono, sostanzialmente è come se fosse una frolla arricchita nella ricetta originale con canditi e uvetta…uno spettacolo! (E presto posterò anche questa versione, non temete!). Per questa volta però ho provato a farne una versione un pochino diversa con i fichi e le noci e non è venuto per niente male!!!

Pandolcini bassi genovesi con fichi e noci
Per 4 pandolcini o un pandolce per uno stampo da 16 cm
65 gr di farina di riso
50 gr di farina di mais fioretto
40 gr di zucchero a velo vanigliato
3-4 gr di lievito con cremor tartaro
60 gr di fichi secchi di Caserta
30 gr di zucchero semolato
40 gr di burro
25 gr di noci
1 uovo


Innanzitutto tagliate al coltello le noci di modo che rimangano grossolane e i fichi a pezzettini piccoli, ma non troppo.
Fate una fontana con le farine setacciate, al centro mettete l’uovo e sopra lo zucchero a velo e lo zucchero semolato. Impastate au bout des doigts quindi aggiungete il burro ammorbidito a pezzettini. Impastate e quando il composto diventa liscio aggiungete il lievito e impastate ancora qualche istante. Il procedimento è quello di una frolla, quindi lavoratelo il meno posibile altrimenti il burro si scalda! Incorporate le noci e i fichi e se l’impasto risulta un po’ appiccicoso aggiungete,  poco alla volta, ancora un pochino di farina di mais.
Ricavate 4 palline (o un panetto unico), mettete sulla spianatoia un po’ di farina di riso e adagiatevi sopra le palline che schiaccerete un po’. Mette i panettoncini in uno stampo senza aggiungere né burro, né carta-forno. Infornate in forno (statico) preriscaldato a 160°C per 25-30 minuti se fate i pan dolcini, altrimenti per 45 minuti e altri 5-10 minuti alzando il foro a 180°C di modo che si formi la crosticina superficiale. Appena tolto dal forno toglietelo dalla teglia e ponetelo su un tagliere di legno e poi su una griglia di modo che perda un pochino dell’umidità interna.


Con questa ricetta partecipo al contest (St)ré chic: la tavola delle feste secondo le (St)renne della Ste, una persona davvero speciale, o più semplicemente, una (st)renna coi fiochi :)!

lunedì 21 novembre 2011

Cappuccino alla livornese...ops...ma era baccalà!!!

Il mese scorso mi era proprio scocciato non partecipare alla supersfida dell'MT Challenge di Ale e Dani, ma il mio primo esperimento di bignè gluten free si era esaurito in qualche mucchietto carbonizzato dentro al forno che mi aveva impestato la mia mini casetta di un terribile odore di burro bruciato e di una "simpaticissima" nebbiolina che aveva invaso ogni singolo angolino. E va bé, era stato un po' uno smacco, devo ammetterlo, ma nella vita di un'apprendista cuoca ci può stare mi sono detta...E così adesso eccomi qui con la mia versione del Baccalà alla Livornese! Mai fatto prima, cercavo qualcosa di un po' diverso, ma con l'idea di essere il più possibile fedele alla ricetta originale come suggeriva la Ale. È una tale bontà che è un peccato stravolgerla...anche se in realtà una modifichina, ahimè non da poco, l'ho dovuta fare, ma per cause di forza maggiore, giuro :)!!! Il mio papà odia l'aglio, o meglio, è praticamente allergico (se vuoi ucciderlo gli dai pesce, aglio e funghi e sei a posto!) quindi ho dovuto abolire l'aglio...lo so che rischio di compromettere ogni vaga possibilità di scalare il podio di questa gara, ma per questa volta ho deciso di non attentare alla vita del mio papà!!! Certo però che togliendo un ingrediente come l'aglio che è l'anima di questo piatto fatto di così pochi e semplici ingredienti, bisognava trovare assolutamente qualcosa che desse carattere al mio baccalà e la scelta è ricaduta su delle acciughe sotto sale. Si lo so, non ho inventato nulla di nuovo, ma devo dire che questo piatto mi ha stupita per la sua rotondità (fa figo dirlo...forse si dice per il vino, ma va bé per me era tondo anche lui :)!!!), la sua cremosità, il suo sapore e allo stesso tempo la sua delicatezza...il classico piatto che continueresti a mangiare finché ce n'é!!!

Quindi, comunque vada, ho scoperto un piatto che é uno spettacolo...che si, prima o poi farò anche secondo la ricetta originale, magari quando non c'è il mio papà a pranzo...o magari proprio perché ci sarà...ah ah ah!!! Ovviamente sto scherzando ;)!

Ed ecco qui gli ingredienti:

Baccalà alla livornese in tazza
400 gr di baccalà
Salsa di pomodoro vera
Fecola di patate (al posto della farina)
5-6 acciughe sotto sale
Prezzemolo
Pepe
Olio evo
5 patate piccole


Innanzitutto preparate la salsa di pomodoro.
In una padella mettete le acciughine e fatele disfare a fuoco basso senza aggiungere altro olio. Quando saranno disfatte aggiungete la salsa di pomodoro, fate cuocere 2-3 minuti e spegnete.
Tagliate il baccalà a cubetti di 2 cm di lato e passateli nella fecola, togliendo per bene quella in eccesso.
In una casseruola capiente mettete un po' d'olio (non siate troppo parsimoniosi!) e quando è caldo mettete il baccalà. Fate andare per qualche minuto girando di tanto in tanto. Quando sarà rosolato aggiungete la salsa con le acciughe e una macinata di pepe. Fate cuocere 10 minuti dopodiché aggiungete un po' di prezzemolo tritato. Fate cuocere ancora 3 minuti ed è pronto. Questa versione risulta più "pomodorosa" nel senso che c'è più pomodoro della ricetta classica, ma questo vuole essere un piatto da mangiare con il cucchiaio essendo in una tazzina.
Per la "schiuma" del cappuccino:
Fate bollire 5 patate piccole con la buccia. Quando sono cotte scolatele , spellatele e schiacciatele con una forchetta. Aggiungete olio evo, sale e pepe. Date la forma di cerchio con dei coppapasta e mettete a cuocere in padella con un velo d'olio di modo che si formi la crosticina e rimanga morbida all'interno di modo che si inzuppi della salsa del baccalà.

In una tazza mettete il baccalà e adagiatevi sopra la vostra "schiuma" .
Con questa ricetta partecipo all' Emmetichallenge di Novembre di Ale e Dani.

martedì 15 novembre 2011

Rifatte senza glutine: Spaghetti di riso con calamari e nettare d’arancia


E con questa ricetta inizia una nuova avventura…Da quando ho aperto questo blog ho ancora più occasioni di sperimentare ricette e di dare sfogo alla mia creatività e questa cosa mi piace davvero un sacco. Il bello di questa meravigliosa iniziativa di cui sono state pioniere Vale e Stefania (una persona davvero meravigliosa…so che non c’entra nel discorso, ma volevo farle sapere cosa penso di lei!!!) è che scelta una ricetta, le modifiche che si possono apportare sono poche, ma sono convinta che ogni versione sia molto differente perché tutto dipende da come si calibrano gli ingredienti, ed è inutile dirlo, ma un piatto ben riuscito nasce proprio dall’armonia tra gli ingredienti che lo compongono!
Se devo essere sincera ero un po’ scettica circa questa ricetta, temevo risultasse troppo dolce (infatti ho preferito non mettere il miele) e un po’ stucchevole, e invece mi sbagliavo completamente…E’ un accostamento strepitoso, molto fresco e appetitoso, un piatto d’effetto, ma velocissimo da preparare! Quindi non posso che fare pubblicamente i miei complimenti per l’idea a Spuntini e spuntini senza glutine!

Ecco qui la mia versione leggermente rivisitata della ricetta:

Spaghetti di riso con calamari e nettare d’arancia
Per 4 persone
400 gr di calamaretti
320 gr di spaghetti di riso
1 spicchio d’aglio rosa
1 arancia
rosmarino
Vino bianco
Olio evo
Pepe


Mettete l’acqua a bollire e quando bolle salatela abbondantemente perché gli spaghetti di riso hanno bisogno di un po’ più di sale.
Mentre l’acqua bolle preparatevi gli altri ingredienti:
Pulite i calamaretti, lavateli e tagliateli ad anelli.
Tagliate la scorza dell’ arancia (solo la parte arancione!) e riducetene 1/4 in pezzetti piccoli piccoli e la restante in listarelle nel senso della lunghezza. Spremete l’arancia per prelevarne il “nettare”.
Prendete qualche fogliolina di rosmarino fresco e tagliatela al coltello in pezzettini piccoli.
Quando l’acqua bolle, salatela e buttate la pasta.
In una padella mettete un pochino d’olio e lo spicchio d’aglio tagliato in due che poi toglierete. Quando l’olio è caldo e si è insaporito buttatevi i calamari, salate leggermente. Sfumate con 2 cucchiai di vino bianco e parte del succo d’arancia, alzate la fiamma di modo da far evaporare la parte alcolica che darebbe acidità al piatto. Aggiungete la scorzetta a pezzetti e quella a listarelle e il rosmarino e il succo d’arancia rimasto. Scolate la pasta quando mancano 2 minuti alla fine della cottura tenendo da parte l’acqua di cottura e passatela in padella, aggiungete un mestolino d’acqua (non troppa!) e terminate la cottura della pasta in padella aggiungendo altra acqua di cottura se necessario. Aggiungete una macinata di pepe e il piatto è pronto!

E per il 15 Dicembre la ricetta da preparare sarà: crespelle proscitto e funghi di Franesca di Una cucina tutta per sé.

lunedì 14 novembre 2011

Petto d’anatra con marmellata di fichi al Porto e patate croccanti al rosmarino

Qualche settimana fa ho comprato il libro “Il pranzo della domenica” di Gordon Ramsay e quando ho visto la ricetta del petto d’anatra mi sono decisa…Era arrivato il momento di farlo! Lo ho mangiato per la prima volta al Ristorante dove Corrado, lo chef…e che chef!  mi ha insegnato a cucinarlo, ma non avevo mai provato a casa, non che ci voglia un genio, anzi, ma non avevo mai avuto l’occasione o l’idea di una ricetta “come si deve”! Così appena l’ho vista sul libro di Ramsay, prima di andare a dormire ho iniziato a rifletterci un po’ su, e ho partorito questo piatto…A me e ai miei ospiti è piaciuto moltissimo (Elisina e Scuri so che sono aperti a qualsiasi mio esperimento, ma quando anche il Doctor mi ha guardata e mi ha detto che gli piaceva ero davvero contenta perché temevo avrebbe storto un po’ il naso sulla marmellatina di fichi al Porto, e invece no, se l’è lappata tutta!!!).

Petto d’anatra con confettura di fichi al Porto e patate croccanti
Per 4 persone
2 petti d’anatra
Pepe
4 fichi secchi di Cosenza
Porto
4 patate
Rosmarino


Per la marmellata di fichi:
Tagliate i fichi a pezzettini e metteteli in una casseruola con un po' di Porto e un po' d'acqua. Fate cuocere fino a quando saranno morbidi. Frullatene i 2/3.

Per le patate croccanti:
Fate bollire le patate con la buccia. Quando saranno cotte, ossia quando i rebbi di una forchetta entreranno facilmente, scolatele, sbucciatele, tagliatele a rondelle (anche se si disfano un po' va benissimo) e disponetele sulla placca del forno unta con un filo d'olio. Salatele, mettete abbondante rosmarino e un filo d'olio. Infornate a forno già caldo a 180°C per una mezz'oretta. Controllate la cottura, dovranno risultare croccanti.

Per il petto d'anatra:
Incidete la pelle dei petti d'anatra con un motivo incrociato, salate e pepate la superficie. Mettete i petti d'anatra in una padella che vada anche in forno, con il lato della pelle verso il basso e fate cuocere su fuoco molto basso per 10-15 minuti di modo che si sciolga buona parte del grasso, quindi alzate la fiamma e cuocete finché la pelle non sarà croccante. Girateli e scottate l'altro lato per 1-2 minuti. Trasferite in forno caldo (180°C) e cuocete per 8-10 minuti. 

Impiattate disponendo il petto d'anatra tagliato, da un lato le patate croccanti al rosmarino e la marmellata di fichi al Porto.

Una vera goduria...

domenica 13 novembre 2011

Un piatto tricolore: lo sformatino al basilico

Il mio Doctor mi aveva parlato di questo sformatino al basilico con la salsa di pomodoro, e così ho deciso di provare a farlo, oviamente facendolo di testa mia e aggiungendo la cialdina di parmigiano per dare un tocco di croccantezza.


Sformatini al basilico
Per 4 sformatini:
2 uova
4 cucchiai di panna fresca
4 cucchiai di ricotta di pecora
4 cucchiai abbondanti di parmigiano
2 cucchiai abbondanti di pecorino romano
2 mazzetti di basilico
olio evo

2 manciate di pomodorini piccadilli
4 cucchiai abbondanti di parmigiano
1 cucchiaino di semi di papapvero




Per la salsa di pomodoro:
Innazitutto preparate la salsa di pomodoro mettendo in un pentolino i pomodorini tagliati in 2. Quando saranno morbidi, passateli al passaverdura. Mettete la salsa ottenuta sul fuoco con un po' d'olio evo, 1 peperoncino, un pizzico di zucchero e sale. Lasciate cuocere a fuoco basso per mezz'oretta di modo che la salsa si restringa. Frullatela con il minipimer.

Per gli sformatini:
Staccate le foglioline di basilico, lavatelo e asciugatelo in un canovaccio, tritatele e aggiungete un cucchiaio d'olio. Aggiungete al basilico tutti gli altri ingredienti e frullate tutto. Ungete 4 stampini di alluminio e versatevi il composto. Disponete gli stampini in una teglia con bordi alti e versate dell'acqua  fino a 2/3 dello stampino (bagnomaria). Infornate in forno già caldo a 180°C per 30 minuti. Quando sono pronti toglieteli dal forno lasciandoli nella teglia con l'acqua.

Per le cialdine di parmigiano:
Rivestite una placca da forno con carta-forno. Mettete 4 mucchietti di parmigiano e  schiacciateli per dare la forma di un cerchio, spolverateli con i semi di papavero. Infornate a 180°C in forno già caldo (quando togliete gli sformatini!) per qualche minuto, quando vedrete che il formaggio si è sciolto toglieteli dal forno e fateli raffreddare.

Impiattate mettendo la salsa di pomodoro a specchio sul piatto, adagiatevi sopra lo sformatino e decorate con le cialdine di parmigiano e qualche fogliolina di basilico fresco.


sabato 12 novembre 2011

La Cheese Cake è con le castagne

Non avevo mai fatto la Cheese Cake ed era un sacco di tempo che mi riproponevo di farla, ma non c'era mai l'occasione, o forse non sono mai stata davvero ispirata per farla, ma lunedì scorso non ho avuto scelta...Quale miglior occasione per prepararla di una meravigliosa cenetta a quattro, la mia coppietta preferita (che ho inventato io!!!), il mio Doctor ed io...presentazioni "ufficiali"mica banalità :)! 
Poi alla mia Elisina piace un sacco la cheese cake, e anche al mio Doctor, quindi era gioco forza...il dolce è stata la certezza fin da subito!!! Ma volevo fare una versione un pochino diversa, così mi sono detta: perché non mettere un pochino di purea di castagne nell'impasto?!...

La Cheese Cake con le castagne
Per uno stampo da 20 cm
Per la cheese cake:
150 gr di Philadelphia
150 gr di ricotta vaccina
100 gr (circa) di purea castagne 
90 gr di zucchero semolato
45 gr di panna fresca
2 uova + 1 tuorlo
10 gr di maizena
100 gr di biscotti frollini
40 gr di burro
1 pizzico di sale
1 cucchiaino di cannella


Per la purea di castagne:
50 gr di castagne secche
10 gr di zucchero semolato
1/2 bacca di vaniglia
latte

Per la glassa al cioccolato al latte:
100 gr Cioccolato al latte
50 gr di panna frsca

Per la purea di castagne:
Mettete a bollire nell'acqua le castagne. Quando sono morbide, scolatele e mettetele a bollire in una casseruola con 2 bicchieri di latte, lo zucchero, i semini della vaniglia e la bacca. Fate cuocere fino a quando le castagne on si disfano (quasi sicuramente dovrete aggiungere del latte!). Dopodiché passate al colino e poi al passaverdura o allo schiacciapatate.

Per la Cheese Cake:
Tritate i biscotti nel frullatore. Versateci sopra il burro sciolto a bagnomaria e impastate, aggiungete la cannella e un pizzico di sale. Ungete di burro uno stampo a cerniera, rivestitelo con carta-forno e stendete il composto compattandolo bene per formare la base del Cheese Cake. Lascaitelo riposare in frigo per mezz'ora.
Nel frattempo impastate insieme il Philadelphia, la ricotta e la purea di castagne, panna fresca, la maizena, lo zucchero. Aggiungete  rossi d'uovo uno per volta. Montate gli albumi a neve ben ferma e mescolateli all'impasto.
Versate il composto sulla base di biscotti e livellatelo con una spatola. Cuocete in forno già caldo (statico) a 180°C per 45 minuti. Dopo 30 minuti controllate il cheese cake, se la superficie si sta scurendo troppo copritela con della carta d'alluminio e completate la cottura. Regola fondamentale: NON aprite mai il forno prima dei 30 minuti!!! Terminati i 45 minuti toglietela dal forno e lasciatela raffreddare, si sgonfierà, ma è normale, non allarmatevi!
Riponetela in frigo (meglio lasciarla in frigo tutta la notte) e tiratela fuori un'oretta prima di servirla.

Per la glassa al cioccolato al latte:
In un pentolino scaldate il cioccolato con la panna, mescolate ed è fatta!

Servite la Cheese Cake con una bella cucchiaiata di glassa al cioccolato...Una meraviglia!

Con questa ricetta partecipo al contest "Dentro il riccio" di Dentro la pentola!

mercoledì 9 novembre 2011

Ma che palle 'sto Paul...buon compleanno Mapi!

Dopo solo due settimane nel mondo dei foodbloggers mi sono ritrovata ad essere una (St)renna...cosa vuol dire?!? Sostanzialmente significa far parte di un gruppo di matti che dicono cose pazze tutto il giorno sugli argomenti più disparati...Ma il bello è che non sono dei matti qualsiasi...Per la prima volta nella mia vita conosco persone via internet, persone mai viste prima, di cui non so nulla, eppure con loro è stato subito così naturale sentirmi a mio agio, sarà che siamo accomunati dall'amore per la cucina, o molto più semplicemente perché sono tutte persone meravigliose, disposte a darti consigli e a farti sentire subito una di loro...con questo post voglio ringraziare una per una tutte le (St)renne e fare gli auguri di buon compleanno ad una vera artista dei fornelli: precisione e rigore sono le sue parole d'ordine in cucina...una cuoca da cui avrei davvero tanto da imparare...Auguri Mapi!!! Auguri di cuore!!!

Questi tartufi sono dedicati a te...


Tartufi al cioccolato fondente con copertura 
di cioccolato bianco e fichi secchi al Porto
Per 4 tartufi
17 gr di cioccolato fondente 75%
13 gr di cioccolato fondente 56%
2 cucchiai di Porto
15 gr di panna
Per la copertura:
1 fico secco di Cosenza
30 gr di cioccolato bianco



Scaldate la panna in una casseruola fino a farle sfiorare il bollore, togliete dal fuoco e mettete il cioccolato fondente tagliato a pezzetti. Mescolate con un mestolo in legno finché non si sarà sciolto tutto il cioccolato. Continuate a mescolare fino a quando il composto risulterà denso. Lasciate raffreddare. Mescolate bene di modo che il composto diventi un po' più chiaro. Trasferite il composto in una ciotolina di vetro. Prelevate un po' di ganache con un cucchiaino e formate delle palline con le mani. Mettete su un piattino rivestito con carta-forno. Riponete in frigo per un'ora e mezza.

Tagliate a pezzettini piccoli piccoli il fico secco e mettetelo in una casseruola con un po' di porto e un pochino d'acqua di modo che si ammorbidisca e insaporisca. Fate asciugare i liquidi. Quindi aggiungete il cioccolato bianco a pezzetti. Mescolate bene e fate sciogliere il cioccolato. Fate intiepidire continuando a mescolare. Passate i tartufi freddi nella copertura, date nuovamente la forma della pallina e riponeteli nuovamente sul piattino con carta-forno. Riponeteli in frigo fino al momento di servire.


Come mai nella foto ce ne sono solo 3...mmmmh...va bene lo ammetto...ero troppo curiosa di assaggiarli!!! Ma ovviamente ho pensato alla Mapi mentre lo mangiavo!!!


Un grazie speciale a Eleonora, Stefania, Mai, Giulia, Alessandra & Daniela, Flavia, Stefania, Annalù e Fabio e ovviamente Mapi, le mie pazze (St)renne!!!

lunedì 7 novembre 2011

Lasagne al forno al pesto...che bontà!

Penso che le lasagne al forno siano la ricetta “a occhio” per eccellenza, quindi proprio non so proprio darvi le dosi precise, posso solo dirvi che con metà della dose di pasta fresca e 1 vasetto e mezzo di pesto e la besciamella ho preparato due teglie da due persone e una teglia monoporzione di lasagne, ovviamente in versione “strong” perché se lasagna deve essere, che lasagna sia…inutile fare verisoni light di una bontà tale :)!

Lasagne al forno al pesto
Lasagne fatte secondo la ricetta “La pasta fresca
Besciamella secondo la ricetta “La besciamella
Pesto fatto secondo la ricetta “Il Pesto
Fagiolini verdi bolliti
Patate bollite
Parmigiano


Ungete una pirofila (o le teglie in alluminio che secondo me sono fantastici!) con un po’ d’olio evo.
Unite alla besciamella il pesto di modo che diventi un tutt’uno.
Disponete uno strato di lasagne di modo da creare la base, aggiungete la besciamella con il pesto e disponete sopra qualche patata bollita tagliata a cubetti piccoli e qualche pezzetto di fagiolino verde, coprite con un altro strato di lasagne e continuate così per almeno 3 strati. Completate con uno strato di lasagne con sopra un po’ di besciamella al pesto, una generosa spolverata di parmigiano (io ho usato il Selva) e un filo d’olio.
Infornate a 180°C per 30 minuti o finché non vedrete che la besciamella inizia a fare le bollicine. Se la superficie non è molto colorita, mettete le lasagne 5 minuti sotto il grill di modo che si formi la crosticina che è la parte più goduriosa!!!
Servite subito.

Semplicemente fantastiche!


P.s. Io le avevo surgelate e le ho messe in frigo la sera prima della cenetta così hanno avuto il tempo di scongelarsi per bene!

La besciamella

Come mi ha insegnato la mia Zietta, la regola fondamentale per preparare una buona besciamella è che il roux e il latte siano a due temperature diverse, uno caldo e uno freddo.
E quindi ho seguito per filo e per segno il procedimento che mi ha insegnato lei, ed è venuta perfetta!

La besciamella
50 gr di burro
50 gr di fecola di patate
500 ml di latte intero
Noce moscata
Sale

In una casseruola fate sciogliere il burro a fuoco basso, quando è completamente sciolto aggiungete tutta insieme la fecola e mescolate subito con una frusta da cucina (roux). Fate cuocere il roux qualche minuto finché non si colora leggermente (si Zietta, lo so che esistono diversi tipi di roux a seconda del colore che ha…Facciamo che questa è la ricetta generale e quando mi spieghi bene le differenze aggiorno il blog?!). Togliete dal fuoco e lasciate raffreddare.
In un’altra casseruola fate bollire il latte con due pizzichi di sale e una grattata di noce moscata. Quando il latte è caldo, prima che il latte formi la patina superficiale, versatelo sul roux ormai freddo e mescolate con la frusta di modo da sciogliere eventuali grumi, rimettete sul fuoco, portate a bollore e fare cuocere finché la besciamella non si addenserà. Quando velerà la frusta o il mestolo di legno con cui la girate sarà pronta, quindi toglietela dal fuoco. 

La pasta fresca

Ed ecco una delle preparazioni base che, insieme a quella del pane, è sempre un cruccio per chi è intollerante al glutine. Per chi non si è mai cimentato nell’utilizzo di farine senza glutine, non si renderà conto di quanto questa cavolo di proteina semplifichi la vita in tutto quello che si fa! Ma ovviamente non ci si può perdere d’animo, pian piano si impara a conoscere tutte le farine alternative e con qualche piccolo trucchetto si riesce a raggiungere un ottimo risultato che appaghi il nostro palato, ma soprattutto (ed è proprio questa la vera sfida!) quello di chi è abituato a tutto ciò che io definisco semplicemente “normale”.

Come sempre questa ricetta è una mia rivisitazione di tante ricette: io non sono una grande fan dei preparati senza glutine (anzi nella mia cucina sono proprio banditi!) quindi dovevo a tutti i costi trovare una ricetta fatta solo con ingredienti naturalmente privi di glutine senza tanti strani intrugli.

La prima volta che ho provato a fare la pasta fresca usando solo farina di riso e fecola di patate ho usato 2 uova intere.
La prima “cavia” è stata mio papà che mi ha subito detto che era molto buona, ma si sa, il papà è sempre il papà quindi il suo giudizio poteva essere un po’ di parte!
Il parere che temevo di più era quello del mio Doctor! Così quando è arrivato a casa gli ho detto: “Ora ti faccio assaggiare la pasta!” e lui: “E con cosa?” e io:”Così, nature! Senza niente. Devi dirmi cosa ne pensi…”. E così fu…Gliel’ho fatta assaggiare: ne ha mangiato un pezzettino, e ha detto “Buona!”…Quando poi ha mangiato tutta quella che avevo fatto cuocere (non era molta, ma un pochino ce n’era!)semplicememte, appena scolata, senza olio, burro, fparmigiano o qualsiasi cosa che potesse mascherare un sapore non proprio strepitoso, mi sono sentita soddisfatta …Gli piaceva!!!

Che poi lui dice sempre “Ti va bene, tanto io mangio tutto”, ma in realtà non è così, o meglio, mangia tutto, ma se una cosa gli piace davvero lo vedi subito! E i suoi giudizi sono così importanti per me proprio per questo, perché sa cosa significa mangiare bene, sa distinguere perfettamente ciò che è buono o no, a volte molto più di me!

L’unico appunto che aveva fatto era che mancava un po’ di colore ed è per questo che ho fatto questa piccola modifica: ho aggiunto un rosso in più e tolto un bianco (2 uova + 1 rosso avrebbero reso l’impasto un po’ troppo bagnato).
E in più usare il vino anziché l’acqua maschera un pochino il gusto della farina di riso.

Ho usato questa nuova versione per preparare le lasagne al forno al pesto che ho fatto per la cenetta con Elisina e mi ha detto che non si sente per niente la differenza rispetto alle lasagne “normali”…Inutile dire che ero proprio fiera di me :)!

Risultato più che soddisfacente!!! Provatela e sappiatemi dire!!!
Ora proverò anche a farla con la farina di riso termo trattata o quella di riso glutinoso per vedere se l’impasto risulta più semplice da lavorare…Vi terrò informate circa i miei esperimenti!!!

La pasta fresca
80 gr di farina di riso
60 gr di fecola di patate
60gr di amido di mais
1 uovo e 2 rossi
Vino bianco


Mixate insieme la farina di riso, la fecola di patate e l'amido di mais. Setacciatele e disponetele a fontana sulla spianatoia. Aggiungete al centro l’uovo,  i rossi e due cucchiai di vino bianco (tenete cmq da parte i bianchi). Sbattete le uova e continuando a sbattere incorporate pian piano la farina. Quando avrete incorporato la maggior parte della farina continuate ad impastare aiutandovi con un tarocco. Quando il tutto è ben amalgamato è ora di sporcarsi un pochino le mani: iniziate ad impastare! Se il composto vi sembrerà un po’ troppo asciutto bagnatevi le mani con il vino e continuate ad impastare. Dovrete ottenere un impasto liscio ed elastico. Fate quindi una palla, riponetela in un sacchetto di plastica per alimenti che aiuterà a mantenere l’impasto umido e fate riposare per mezz’oretta.
Trascorsi i 30 minuti, mettete sulla spianatoia un po’ di farina di riso e prelevate una piccola quantità di impasto tagliandola con il tarocco (il resto dell’impasto lasciatelo dentro il sacchetto di plastica, mi raccomando!) e stendetela con l’aiuto di un mattarello infarinato con farina di riso. Stendete una sfoglia sottile rigirandola di tanto in tanto di modo che non si attacchi. Tagliatela del formato che preferite, potete fare lasagne, tagliatelle, maltagliati o quello che preferite.
Indubbiamente è molto più lungo preparare la pasta senza glutine perché l’impasto non è elastico come quello che si ottiene con la farina normale e stenderlo è molto più difficile perché più fragile, ma con l’accorgimento di stenderne poco alla volta lasciando il resto nel sacchetto per alimenti vedrete che avrete un ottimo risultato.
Non ho dimenticato il sale, proprio non dovete metterlo nell’impasto perché lo seccherebbe, quindi quando sarà il momento di cuocere la pasta ricordatevi di metterla in abbondante acqua ben salata con un filo d’olio di modo che la pasta non si attacchi!

sabato 5 novembre 2011

Broccoli dolci e salati

Si, lo so, il titolo è un po' ambiguo, ma descrive perfettamente la ricetta!
I protagonisti sono i broccoli, in due versioni: uno sformatino con olio all'acciuga (perché ormai sono drogata di sformatini!!!) e broccoli salatati in padella con uvetta e mandorle tostate. Un mix di contrasti, dolce-salato e cremoso-croccante.

Broccoli dolci e salati
Per 2 persone:
Per lo sformatino di broccoli
1 cucchiaio di parmigiano
150 gr di broccolo romano
1 cucchiaio di ricotta di pecora
2 cucchiai di panna fresca
1 rosso d'uovo
pepe
sale

Per i broccoli in padella
200 gr di broccolata
1 cucchiaio di mandorle a lamelle
1 cucchiaio di uvetta

Per l'olio all' acciuga
olio evo
2 acciughe sott'olio


Per lo sformatino:
Pulite e lavate il broccolo romano dividetelo in ciuffi e fatelo bollire in acqua leggermente salata. Quando è cotto scolatelo e passatelo sotto l'acqua fredda. Frullatelo, aggiungete la panna, il parmigiano, la ricotta e il rosso d'uovo sempre continuando a frullare. Aggiustate di sale e pepe.
Ungete con un velo d'olio evo 2 stampini di alluminio e versatevi il composto. Mettete gli stampini in una teglia, aggiungete acqua fino ad 1/3 dell'altezza degli stampini e infornata in forno (statico) già caldo a 180°C per 30 minuti. Quando saranno pronti toglieteli dal forno lasciandoli nell'acqua.

Per i broccoli in padella:
Pulite e lavate la broccolata dividetela in ciuffi  e fatela bollire in acqua leggermente salata. Scolatelo al dente. 
Mentre il broccolo cuoce mettete in ammollo in acqua calda l'uvetta e tostate in padella le mandorle a lamelle.
Scaldate un po' d'olio in una padella con un'acciuga sott'olio e fatela disfare. Aggiungete i broccoli e l'uvetta e fate saltare brevemente. Aggiustate di sale e pepe ed in ultimo aggiungete le mandorle tostate.

Per l'olio all'acciuga:
Frullate l'olio evo con due filetti d'acciuga sott'olio.

Impiattate il broccolo saltato in padella e a lato lo sformatino di broccoli nappato con l'olio all'acciuga.

Soufflé glacé simplifié al profumo di Sicilia

Distraiamoci con un po' di ricette...
Ho sempre adorato tutti i dolci Siciliani, secondo me sono i più buoni al mondo: sarà che mi piacciono tantissimo la ricotta con lo zucchero, le scorze d'arancia candite e i pistacchi e quindi come possono non piacermi i cannoli siciliani o le cassatine?!?! Da un po' di tempo volevo fare qualcosa con questi ingredienti e girovagando su internet ho trovato la ricetta del soufflé glacé alla ricotta...Appena l'ho visto ho pensato facesse proprio al caso mio e che fosse perfetto per la cenetta che dovevo preparare per un'occasione speciale: il (temporaneo...sigh!) ritorno dalla "Crucconia" della Eli :)! 
Perché "simplifié"?! Perché ho fatto la meringa classica e non la meringa italiana. Proverò a rifarlo nella versione con la meringa italiana e vi dirò se c'è tanta differenza o meno, per il momento posso dire che questo è venuto davvero buono!

Soufflé glacé simplifié al profumo di Sicilia
Per 3 persone:
1 albume
100 gr di panna fresca
100 gr di ricotta di pecora
45 gr di zucchero semolato fine
10 gr di pistacchi di Bronte
25 gr di arance candite

Per la salsa al cioccolato:
50 gr di cioccolato fondente al 75%
50 ml di panna fresca


Montate l'albume a neve ben ferma, quindi aggiungete 35 gr di zucchero sempre continuando a montare fino ad ottenere una meringa lucida.
Montate la panna e aggiungete i restanti 10 gr di zucchero sempre continuando a montare.
Aggiungete la ricotta alla panna montata, quando il composto sarà omogeneo aggiungete la meringa sempre mescolando dall'alto verso il basso.
Tagliate grossolanamente al coltello i pistacchi e le  arance candite e incorporatele al composto. 
Con della carta-forno create dei cilindri dello stesso diametro dell'interno della tazzina che utilizzerete per mettervi il soufflé (perché deve superare la tazzina stessa) e fissate l'estremità superiore con un po' di scotch.
Riempite le tazzine con il composto aiutandovi con una sac-à-poche e riponete nel congelatore per almeno 3 orette.
Un quarto d'ora prima di servirli metteteli in frigo così si ammorbidiscono.
Preparate la salsa al cioccolato facendo fondere in un pentolino il cioccolato fondente con la panna.
Togliete la carta-forno che avvolge il soufflé e nappate la superficie con la salsa di cioccolato calda...Deliziosi!!!

Sadness...

Ieri giornata difficile per Genova, fortunatamente me la sono cavata con un parabrezza della vespa rotto e gli stivali bagnati: niente in confronto a tutto quello che la Città ha vissuto.
So di essere stata davvero fortunata, quasi non me ne sono accorta, il vero dramma non lo ho vissuto, le cose peggiori le ho viste una volta arrivata a casa, sconcertata davanti alla tv: immagini di una Città completamente divorata e paralizzata dalla potenza dell'acqua...Una Città impotente che ha solo potuto assistere inerme alla forza della Natura. Una Città che oggi prova a rialzarsi, terrorizzata da ciò che può ancora accadere, ma una Città testarda che non vuole arrendersi a quello che è successo e che nonostante tutto cerca di vivere una vita "normale"...La pioggia continua a cadere, mare e cielo sono un grigio tuttuno e fanno da piatto e triste sfondo a questa "strana" giornata.

martedì 1 novembre 2011

Cavolfiore e baccalà: che coppia!!!

E finalmente posto l'ultima ricettina del menu per il compleanno del mio papà.
Il cavolfiore è il protagonista e il baccalà un ottimo compagno! La cremosità dello sformatino fa da contrasto alla croccantezza del cavolfiore, lasciato al dente, che viene fatto saltare in padella con il baccalà. E le acciughe che insaporiscono l'olio danno forza al piatto. 

Per 3 persone:
Sformatino di Cavolfiore
1 uovo
300 gr di cavolfiore
5 cucchiai di panna fresca
3 cucchiai di parmigiano
pepe
sale

Cavolfiore e baccalà in padella
300 gr di baccalà
300 gr di cavolfiore
3 acciughe sott'olio
olio evo


Per gli sformatini di cavolfiore (con queste dosi me ne sono venuti 5):
Fate bollire il cavolfiore in abbondante acqua salata e quando sarà cotto scolatelo e frullatelo. Lasciatelo intiepidire quindi aggiungete l'uovo, la panna e il parmigiano e frullate tutto, aggiustate di sale e pepe. Ungete i pirottini di alluminio e versatevi il composto. Disponete i pirottini in una teglia con dell'acqua (fino a 1/3 dei pirottini) e fate cuocere in forno (statico) già caldo a 180°C per 30 minuti. Sfornateli e lasciateli intiepidire un pochino prima di sformarli.

Per il cavolfiore e baccalà in padella:
Fate bollire in abbondante acqua salata il cavolfiore scolandolo al dente, ovvero quando è ancora un po' croccante (dovrà contrastare con la cremosità dello sformatino!). Tagliate il baccalà dissalato a pezzettini. Scaldate in una padella un po' d'olio evo con le acciughe spezzettate di modo che l'olio si insaporisca bene (se volete potete aggiungere anche uno spicchio d'aglio intero che poi toglierete), quindi aggiungete il cavolfiore e dopo poco il baccalà, salate, pepate e fate cuocere per 10 minuti.

Impiattate mettendo lo sformatino e a lato il cavolfiore e baccalà, un filo d'olio evo, una macinata di pepe e il piatto è proto!!!